Da anni il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, si batte per far luce sulla morte della sorella, figlia di un funzionario vaticano. Sulla scomparsa, avvenuta in circostanze misteriose nel 1983 e non ancora chiarita, molti silenzi da parte del Vaticano nonostante i forti sospetti di coinvolgimento e l’ombra lunga della Banda della Magliana.
Il 21 gennaio alle 16:00, per sensibilizzare sulla questione, Pietro Orlandi ha indetto una manifestazione davanti alla basilica di Sant’Apollinare a Roma. Chiesa che “scandalosamente ospitala tomba di un criminale”, si legge nel suo appello. Ovvero, la tomba di Enrico De Pedis, detto ‘Renatino’, esponente della Banda della Magliana tumulato nella basilica perché a detta del rettore “grande benefattore dei poveri”. Nonostante le rassicurazioni della famiglia del boss e del Vicariato di Roma, De Pedis risulta ancora sepolto a Sant’Apollinare.
La sepoltura in quel luogo, secondo Orlandi, è “il vero snodo dell’intreccio tra Chiesa, Stato e criminalità che 28 anni fa si è portato via mia sorella”. Nonostante il recente appello al papa per invitarlo a fare luce sulla vicenda, dal Vaticano non è arrivata ancora nessuna risposta ufficiale.
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